In Langa e Roero l’annata 1997 è stata un evento eccezionale già dal punto di vista climatico, per l’evoluzione che ha caratterizzato l’andamento atmosferico e l’entità dei fenomeni che si sono manifestati.
L’anno, iniziato all’insegna del tempo perturbato con freddo pungente e numerose nevicate, dalla terza decade di gennaio ha inanellato fino a maggio un lungo periodo di clima secco e, spesso, con temperature superiori alla media.
Il mese più piovoso è stato giugno: i suoi 130 mm di precipitazioni hanno ripristinato solo in parte il livello medio delle disponibilità idriche annuali. La scarsità di pioggia dei primi mesi si è riproposta anche in quelli successivi, al punto che ad esempio a La Morra, da gennaio a settembre ‘97 sono stati registrati 399 mm di precipitazioni (appena il 60% del dato medio di tale periodo). Uno dei mesi con la minor quantità di pioggia è stato settembre, di solito così prodigo di precipitazioni che rischia di compromettere la qualità dell’annata, anche quando i periodi precedenti siano stati favorevoli. Dal punto di vista termico, il 1997 è stato orientato al caldo, con valori spesso al di sopra della media, sia nei primi mesi che nella fase estiva e di inizio autunno, con effetti positivi sugli accumuli zuccherini delle uve.
Nell’ambito di un andamento così uniforme le poche brusche cadute di temperatura (ad esempio all’inizio di giugno) hanno solo in qualche caso (nelle zone più alte) creato problemi al ciclo produttivo (fioritura ed allegagione). Tra gli eventi meteorici una nota specifica merita la grandine, che ha colpito con la solita casualità in diversi momenti dell’anno, con la concentrazione maggiore nei mesi estivi.
Il clima secco e mite dei primi mesi dell’anno ha favorito il germogliamento anticipato della vite di 20 – 30 giorni rispetto alla media, creando alcuni problemi all’evoluzione del ciclo vegetativo della vite nei primi mesi dell’anno; dopodiché la fioritura e l’allegagione – in anticipo rispetto alla media – si sono svolte con regolarità e rapidità, a parte le zone più alte, dove tali fasi vegetative sono coincise con situazioni climatiche più critiche. Il mese di giugno, con l’aumento della pioggia, ha favorito l’ingrossamento degli acini ed il potenziamento della vegetazione, con una maggiore uniformità tra le piante e tra le vigne. Il mese di luglio, continuando a proporre giornate calde, ha ribadito uno dei caratteri più espliciti dell’annata, la precocità. Nella seconda decade del mese é iniziata l’invaiatura e la presenza di un agosto con bel tempo alternato a poche giornate di pioggia ben distribuite ha contribuito ad accelerare la maturazione. Ma il mese in assoluto più positivo è stato settembre, un mese eccellente, caldo e scarso di precipitazioni, giustamente ventilato, capace di favorire l’aumento del livello zuccherino delle uve e la riduzione dell’acidità, in particolare quella malica. La vendemmia, precoce un po’ ovunque, ha portato nelle cantine uve sane, mature ed esteticamente impeccabili.
Dal punto di vista fitopatologico, l’annata 1997 non ha creato particolari problemi ai viticoltori. Tra le malattie fungine, la Peronospora non ha manifestato interventi decisi e soltanto l’Oidio ha dato qualche preoccupazione; la Botrite non ha potuto svilupparsi con la solita virulenza anche grazie al tempo secco e ventilato di settembre. Per quanto riguarda gli insetti, se escludiamo le Cicaline che sono parse in aumento rispetto agli anni precedenti, gli altri parassiti sono stati facilmente tenuti sotto controllo.