Vendemmia 1998: un’altra annata del secolo?
Chi pensava che le vicende climatiche del tutto particolari del 1997 fossero irripetibili è stato subito servito.
L’annata 1998 ha ripetuto l’andamento climatico già riscontrato nel 1997, aggiungendo anche qualcosa di più e di suo: il caldo si è ancora accentuato come intensità e come durata, portando anche sulle colline di Langa e Roero un’estate che così torrida non si ricordava a memoria d’uomo.
Chi ha parlato, in occasione del 1997, di “annata del secolo” dovrà quindi rimangiarsi la parola? E’ difficile dare una risposta allo stato attuale delle cose, con una vendemmia che per ora ha mosso i primi passi, portando nelle cantine soltanto le uve bianche più precoci.
I controlli sulla maturazione delle uve che il Consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe e Roero ha attivato per l’ennesimo anno insieme a numerosi altri organismi operanti nel settore forniscono le prime indicazioni tecniche circa la qualità di questo nuovo evento vendemmiale.
Dal punto di vista qualitativo, tutte le uve – sia bianche che nere, sia precoci che tardive – oggi si presentano belle, sane, impeccabili dal punto di vista estetico, senza attacchi botritici. Per quanto riguarda la loro ricchezza in contenuto zuccherino, l’accumulo appare in genere leggermente inferiore al 1997, probabilmente perché le piante non sono state in grado di capitalizzare in maniera proporzionale tutto il caldo ed il secco riscontrati nel periodo estivo. Tale situazione viene valutata positivamente anche perché può far prevedere una migliore condizione di equilibrio nei vini. I contenuti in acidità ripropongono di solito i livelli del 1997, con una buona stabilità dovuta alla composizione del quadro acido, con netta prevalenza dell’acido tartarico e la pressoché totale assenza di quello malico, molto più instabile. Anche i test condotti rispetto alla maturazione polifenolica evidenziano situazioni ottimali, analoghi a quelli già riscontrati nel 1997.
Pur rimarcando il quadro globalmente molto favorevole, se vogliamo ulteriormente approfondire l’analisi, possiamo riscontrare che la situazione di maturazione si prospetta migliore nei vitigni medio-tardivi e tardivi (Barbera e Nebbiolo), mentre appare per ora meno completa per quelli precoci (Arneis, Favorita, Chardonnay, Dolcetto) i quali hanno risposto in maniera meno efficace alle condizioni oggettivamente eccezionali dell’andamento climatico di quest’anno. Di conseguenza, ci attendiamo vini bianchi e rossi di pronta beva di ottimo livello qualitativo, con una buona capacità di resistere al tempo, ma d’altro canto ci pare legittimo sperare in vini rossi di medio e lungo invecchiamento con grandi strutture e con una dotazione qualitativa molto prestigiosa, capace anche di offuscare l’immagine del 1997.
In questa situazione ancora in evoluzione e suscettibile di ulteriori sviluppi due ci sembrano gli elementi concreti da rimarcare:
- da un lato, il livello quantitativo della produzione 1998. Contrariamente alle previsioni estive che parevano più ottimistiche, in Langa e Roero la produzione 1998 sarà inferiore rispetto al 1997. Si può indicare in un 10% la riduzione media rispetto all’annata precedente, con situazioni diverse da paese a paese e da vitigno a vitigno. La riduzione quantitativa è destinata a manifestarsi, a causa dell’effetto dell’andamento climatico siccitoso, anche nel risultato della resa uva/vino, anch’essa tendenzialmente più contenuta del 1997.
- dall’altro, va ricordato come saranno determinanti, per la conferma degli attuali esiti qualitativi, le condizioni climatiche degli ultimi 10-15 giorni antecedenti la raccolta, il cui andamento favorevole potrà ulteriormente esaltare una situazione qualitativa già ora molto interessante.
L’attesa, quindi, sarà spasmodica e se ne intuisce facilmente il perché. In ballo non vi è solo la qualità di quest’anno, ma anche l’attuarsi di un fenomeno di cui non si ha menzione a memoria d’uomo: il ripetersi di una quaterna di annate consecutive di grandissimo livello qualitativo. Le prestigiose vendemmie del 1995, 1996 e 1997 potrebbero fare quaterna con l’arrivo di un 1998 di livello altrettanto elevato. E se poi il contributo qualitativo del 1998 sarà ancora maggiore, tanto meglio. Non poniamo limiti alla Provvidenza.!