Tra il Dolcetto e la zona di Dogliani esiste tradizionalmente una relazione molto forte. Portavoce di questo legame è stato il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, il quale ha saputo creare stimoli determinanti per la valorizzazione e l’affermazione del vino della sua regione natale. La presenza del vitigno Dolcetto su queste colline sembra essere stata accertata già nell’anno Mille, mentre risale al 1593 il primo documento conservato negli archivi di Dogliani in cui viene nominato il vitigno dolcetto. Il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata per il Dolcetto di Dogliani avviene nel 1974, mentre la DOCG è stata ufficializzata nel 2005.
La zona di produzione del Dogliani Docg si trova nel sud del Piemonte, nella parte bassa delle Langhe I comuni che compongono il Dogliani zona sono tradizionali villaggi rurali: alcuni, come Dogliani, Farigliano e Clavesana si trovano lungo i fiumi che dividono le pianure dalle colline, e sono state fondate in epoca romana o pre-romana, mentre gli altri, Bastia , Belvedere Langhe, Cigliè, Monchiero, Rocca Cigliè, Roddino, Somano, sono stati tutti costruiti in epoca medievale in alto sulle colline per difendersi contro le invasioni saracene.
Il Dogliani ha colore rosso rubino intenso con riflessi violacei, profumo intenso di fiori e frutti freschi come la mora e la ciliegia selvatica, sapore secco e armonico, con un piacevole retrogusto finemente ammandorlato e fragrante; l’acidità moderata regala un tocco di singolare vivacità.
Nel 2018 sono state ufficializzate 76 Menzioni Geografiche Aggiuntive.
